Pagine Zen 123

gennaio / aprile 2021
Per questa immagine si ringrazia Miyamoto Unosuke Shoten (C)
Sommario
  • Taiko Monogatari Storie di costruzione
  • 清風徐来 La fresca brezza arriva lentamente
  • Kuki Shūzō: Iki o l’estetica della singolarità
  • Kokeshi Il Tōhoku fra tradizione e design
  • Dalla necessità alla bellezza Un’indagine su “Mottainai” (seconda parte)
  • Tra antenati e legami perduti Incontri con le itako del Tōhoku (prima parte)
  • Scorci di Kyōto Tre opere inedite di Hōen nella collezione del Museo d'Arte Orientale di Venezia
  • Il tavolo del letterato cinese (seconda e ultima parte)
  • L'influenza del teatro Kabuki sull'Ukiyo-e
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Taiko Monogatari

Scritto da Chiara Codetta Raiteri -
Taiko Monogatari

Il concerto sta per cominciare: in proscenio sei tamburi grandi, di oltre mezzo metro di diametro. Solo a guardarli un misto di esaltazione, timore, curiosità; in fondo al palco un gigantesco tamburo di oltre un metro. Che suono farà? I tamburi, la loro forma regolare, la lucentezza della lacca, delineano e dividono lo spazio, lo occupano modificandolo con un potere di incantamento che li avvicina all’opera d’arte. Non so nulla, non so del corpo scavato nel tronco di un albero, non so della fluidità e dell’energia corporea necessaria a far risuonare quella spessa pelle. Attendo trepidante di ascoltare il suono di quegli strumenti che non ho mai visto e che non assomigliano per nulla a quelli europei e mediorientali che conosco...

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Battiti del cuore, nel cuore della notte. Il matsuri di Hida Furukawa

Rossella Marangoni -
Battiti del cuore, nel cuore della notte. Il matsuri di Hida Furukawa

A mano a mano che il treno si addentrava nella valle, seguendo il corso impetuoso del fiume, la primavera lasciava il posto all’inverno.

Gli alberi in piena fioritura lasciavano il posto a un paesaggio spoglio, ancora addormentato di un sonno invernale, e l’aria tiepida di Nagoya cedeva dinanzi a un vento frizzante che, calata la notte, sarebbe diventato sempre più gelido.

Perché quest’anno, a Hida Furukawa, la primavera tardava ad arrivare e quest’anno noi, a Hida Furukawa, tornavamo dopo più di dieci anni per assistere, per la prima volta, a un matsuri per noi sconosciuto, sconosciuto e segreto, un matsuri in cui il grande tamburo “risveglia” la città, proclamando con il suo battito profondo, nella notte, che l’inverno è finito, che è - finalmente - tempo di rinascita.

Hida Furukawa è una piccola città della prefettura di Gifu, nell’antica provincia di Hida (Hida no kuni), nel cuore delle Alpi Giapponesi. Uno scenario rurale di case disseminate fra le risaie e i campi, un centro piccolo e antico, sulla confluenza di due fiumi, il Miyagawa e l’Arakigawa e, sullo sfondo, le cime innevate e i boschi.

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Pagine Zen 113

settembre / dicembre 2017
L’“okoshi daiko”, il grande tamburo sacro che “risveglia” e i suoi battitori
Sommario
  • Battiti del cuore, nel cuore della notteIl matsuri di Hida Furukawa
  • FUDŌ 浮動fluttuare, galleggiare
  • Yamato Kotoba Primordialismo e atavismo nel Giappone moderno
  • Le forme dell'impermanenzaIl cinema di Ozu Yasujiro
  • Le cinque fasi e i rapporti coniugaliin un paravento del Museo d’Arte Orientale di Venezia
  • Il concetto di esperienzanel pensiero di Nishida Kitarō e le sue radici indiane
  • Seiyuu, questi sconosciuti, ma non troppo! Una simpatica incursione nel mondo del doppiaggio del cinema d’animazione giapponese
  • Rintocchi di campanaRisveglio a Tokyo
  • L’aurora del Giappone tra mito e storiografia Nascita ed evoluzione dell’alterità nipponica nella cultura italiana, 1300-1600. Di Gianluca Caputo (Olschki Editore, 2016)
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